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Molte persone stanno scoprendo l’emozione che comporta lo spingersi su strade sterrate con una bici equipaggaiata con il manubrio da corsa. Le attuali bici gravel riescono a coniugare le caratteristiche delle bici di varie discipline - corsa strada, ciclocross e mtb - per riuscire a creare un qualcosa di versatile, divertente e capace di tutto. Ma “gravel” è un termine che può significare varie cose differenti: per qualcuno è pedalare sulle sterrate che uniscono fra loro le strade asfaltate, per altri è percorrere in quota i tracciati battuti, per altri ancora la più eccitante esperienza gravel è lo scendere sui sentieri tosti e tecnici che sarebbero più facili da percorrere su una mtb, ma di certo con meno divertimento. Il gravel che ci si trova davanti alle ruote si può affrontare con differenti geometrie di telaio, varie posizioni del corpo, diversa larghezza delle coperture e ovviamente con rapporti adatti. Per fortuna SRAM può offrire tutto ciò che è necessario per i diversi livelli di esperienza gravel. Vediamo come.

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Ciclocross/agonismo gravel

Un corto circuito da percorrere più volte, il tutto spingendo sempre al massimo: il ciclocross necessita di una rapportatura relativamente avvicinata. Con i nostri ultimi gruppi  eTap AXS c’è la possibilità di abbinare una cassetta 10-28 o 10-33 ad una corona da 36, 38 o 40 denti, in modo da offrire a qualsiasi amatore una gamma completa in grado di affrontare qualsiasi tracciato di ciclocross. Sui nostri  gruppi meccanici 1x, la scelta migliore è una cassetta 11-32 o 11-36 con un ingranaggio 38-42.

Per i corridori più forti che sono sempre in testa al gruppo negli eventi gravel, la cassetta 10-33 abbinata alla corona preferita è tutto quello che serve loro per affrontare una grande varietà di tracciati. Il testimonial SRAM  Roman Siromakhaabbina sul suo gruppo Force eTap AXS una cassetta 10-33 con un ingranaggio da 44 denti e li usa per l’asfalto, le gare gravel e tutto quello che ci sta in mezzo. “La maggior parte delle mie uscite si svolge al 60 per cento su asfalto e al 40 per cento gravel. Il pignone da 10 denti mi permette di fare velocità quando pedalo insieme ad altri stradisti su asfalto e anche di tirare il gruppo, ma ho comunque usato gli stessi componenti alla  Rooted Vermont, che presenta davvero belle salite... I rapporti sono andati bene sul 99 per cento di quello che ho affrontato, su alcuni single track ho anche dovuto portare la bici a mano”.

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Bici all-road: mischiare asfalto e fuoristrada

Chi non vorrebbe avere una bici che riesce a fare bene qualsiasi cosa? D’accordo, non proprio tutto, ma siamo fortunati a vivere in un periodo storico che offre una vasta scelta di bici che sono veloci e divertenti sull’asfalto ma allo stesso tempo anche molto capaci sui tracciati tecnici gravel. Una bici che può affrontare una vasta gamma di situazioni ha necessariamente bisogno di un’altrettanto versatile trasmissione, e una doppia corona eTap AXS con 46-33 denti insieme a una cassetta 10-33 riesce a coprire qualsiasi esigenza.  Cynthia Frazer, del team gravel  Meteor-Intelligentsia, ha fatto tutta la stagione con gli stessi rapporti. “Pedalo una Open UP, è la mia bici principale. Dalle mie parti ci sono parecchie salite, ma per arrivarci devo percorrere su asfalto 8-15 chilometri, a seconda di dove voglio iniziare a salire. Sulla bici ho una doppia 46x33 e una cassetta 10-33. Passo 30-45 minuti ad allenarmi in salita e discesa sul Blue Ridge utilizzando spesso il rapporto più corto, e poi in gara corro con la mia UP e gli stessi rapporti di quando partecipo alla Dirty Kanza o alla Croatan Buck Fifty”.

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Bikepacking, gravel estremo e altro ancora

Ogni tanto sentiamo il bisogno di rapporti corti, moooolto corti. Come quelli delle mountain bike. Se avete caricato la vostra bici con i bagagli o avete davanti alle ruote una salita lunga, sconnessa e piena di rocce, oppure volete risparmiare i vostri muscoli mentre pedalate da una parte all'altra del continente, quello che serve è una bici con il manubrio da strada e un rapporto che arriva all’1:1.  Le nostre trasmissioni meccaniche 1x ad 11 velocità hanno cambiato le carte in tavola nel settore gravel fin da quando sono state presentate, cinque anni fa: uno sviluppo del 420 per cento con l'abbinamento della cassetta 10-42 ad una corona piccola.

Ancora di più? La cambiata elettronica? Ecco allora la nostra bici ibrida. Un cambio posteriore Eagle AXS abbinato ai comandi cambio/freno da strada eTap AXS permette di arrivare ad uno sviluppo del 500 per cento: il tutto con una corona da 38-42 denti, con le grandi avventure alla vostra portata.

Il testimonial SRAM  Chas Christiansen pedala con sistemi AXS 1x e 2x, ma per le grandi imprese usa una ibrida. “Abito nella costa Ovest degli Stati Uniti e la maggior parte degli eventi gravel si avvicinano più alla mtb che alla strada. È proprio in questi casi che la bici ibrida fa la differenza: i rapporti sono più adatti ai tracciati tecnici gravel di stile mtb, con la possibilità di giostrare velocemente tra i rapporti da salite e quelli da discesa. La possibilità di avere a disposizione un rapporto cortissimo è un asso nella manica, con il 50 denti posteriore abbinato al 46 anteriore significa che quasi nessuna salita è impossibile, soprattutto in una gara gravel molto tirata, dove altri devono mettere piede a terra; oppure nelle ultra-endurance come la  Further, dove devi spingere su salite lunghe e ripide con tutti i bagagli a bordo”.

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La definizione del ciclismo da strada sta cambiando, ma a prescindere di come venga utilizzata una bicicletta, c’è sempre un’opzione SRAM con i rapporti adatti. Per sapere come le nostre trasmissioni 2x si possono confrontare rispetto ai rapporti tradizionali, approfondite sui  rapporti X-Range. Per saperne di più sui vantaggi dell’ampia gamma di rapporti 1x, c’è la nostra  storia della bici ibrida.